venerdì 16 dicembre 2011

Acquistare libri è un atto etico... quasi sempre

La bicicletta posteggiata distante dall'ingresso, non si sa mai passi qualcuno e la riconosca.
Entro guardinga.
Compro un CD, solo un CD, un CD posso!
Il CD, quel CD, non c'è. Il libro, quel libro, sì.
Forse è in magazzino. Chiedo.
"Non è un prodotto distribuito dalle grandi catene".
Azz
Intanto il libro fa bella mostra di sè sullo scaffale. Sembra mi stia chiamando con quella sua copertina rossa con i cavalli scalpitanti.
Che fare? Lo prendo? Lo prendo.
Mi guardo attorno con fare sospetto. (Locuzione tipica dei verbali di arresto).
Alla cassa avanti a me solo due persone, ma vuoi le enormi vetrate, vuoi la coda di paglia, l'attesa è interminabile.
Io ho provato, dio mi è testimone che ho provato, anche il commesso può testimoniarlo!
E' la prima volta che mi succede di sentirmi in colpa per aver acquistato un libro. E' tremendo. Solo perchè l'ho comprato alla Feltrinelli.
Mi sento come quel personaggio del film "C'è posta per te" che prima aizza la proprietaria della piccola libreria ad organizzare picchetti avanti all'ingresso della grande, poi va là a promuovere il suo libro.
Nel pomeriggio in missione dal piccolo libraio amico
mi sono comprata 3 libri: attenuo il senso di colpa, dilapidando lo stipendio.
Tanto per le Feste si mangia dalla mamma.

Nessun commento:

Posta un commento